Dolceacqua, l’imperiese e la Provenza legate a doppio filo dall’arte e dal buon vino
Ogni opera artigianale possiede in sé le qualità della cultura di chi l’ha realizzata ed è strettamente interconnessa alle altre espressioni dell’uomo e del territorio, come i nostri tradizionali muretti a secco e la vite ad alberello. Proprio come fa un artista con le sue creazioni, noi consideriamo coltivare la terra un atto fatto di Eleganza, di Gusto, di Passione, di Amore. Per questo abbiamo voluto fin da subito caratterizzare i nostri prodotti legandoli agli artisti della Liguria di Ponente, ai letterati, agli eroi di Dolceacqua e della zona di Imperia.
Mario Raimondo, detto Barbadirame, (1923 – 2010) era un pittore dolceacquino che Picasso definì “uno che conta”. Con la tenacia e la serietà dei lavoratori della sua terra ne ha rappresentato gioie e dolori, cieli e abitanti e con nostro orgoglio oggi dà il nome e l’immagine al Barbadirame Dolceacqua Superiore, uno dei vini eroici Maixei, e al nostro olio extravergine di oliva.
Davide Puma è invece un artista sanremese contemporaneo che negli ultimi 10 anni, grazie all’intensità e alla vibrazione del suo linguaggio pittorico, alla trama materica dei suoi dipinti dai colori delicati e alla sua tecnica verace ha ottenuto riconoscimenti in tutto il mondo. È stato lui a illustrare l’ultimissimo arrivato in casa Maixei, il nostro Vermouth, che rende omaggio a una regione a noi vicina e sorella: il Piemonte. Essa è storicamente legata al Ponente Ligure dall’antica Via del Sale, che prese il nome dal contrabbando di questo prodotto che di lì passava, coperto da altre merci come le acciughe e l’olio. Proprio un’acciuga fiorita, infatti, è al centro dell’etichetta della nostra bottiglia. Il disegno nasconde sfumature arancio e viola, come le due essenze con cui abbiamo scelto di caratterizzare questo vino forestiero, per ricollegarlo al nostro territorio: l’Arancia Amara di Vallebona e la Lavanda Imperia della Riviera dei Fiori.
Lucrezia, il nostro passito, racconta infine l’appassionante storia d’amore di una giovane di Dolceacqua bella ed innamorata, di diciannove anni. Nel XIV secolo si sposò in gran segreto per sfuggire allo Ius Primae Noctis imposto da Imperiale Doria, che però lo venne a sapere e fece arrestare e imprigionare la ragazza nelle segrete del castello di Dolceacqua. Il Marchese era convinto che la ragazza si sarebbe piegata, ma lei si lasciò morire di fame e di sete pur di sfuggire a quella profonda ingiustizia. La morte di Lucrezia riempì il giovane sposo di rabbia e dolore. Con uno stratagemma, a dorso di un mulo, egli riuscì a penetrare nelle scuderie del Marchese e, con la complicità di una guardia, gli puntò un coltello alla gola strappandogli l’editto con cui si abolì lo Ius Primae Noctis. Ancora oggi il 16 agosto a Dolceacqua si festeggia il gesto eroico di questa ragazza. E a lei dedichiamo questo nostro vino e la sua preziosa etichetta firmata Musante.
Altre sono le personalità che si nascondono dietro ai nostri vini, come quello dedicato al Mistràl, potente vento che ci giunge dalla valle del Rodano, e che fa eco al poeta provenzale premio Nobel Frédéric Mistràl (1830 – 1914). Molti ancora sono i nomi che intendiamo omaggiare attraverso i prodotti che produrremo: il nostro DNA è profondamente intriso di arte e i sapori della nostra terra sono indissolubilmente legati alla tradizione e alla storia della Liguria di Ponente.